Lectio Divina - 16/6/2011

Gv 3, 14-16

14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.

Lectio

Siamo in un contesto di monologo, prima Gesù e poi il Battista. Questo è un testo che ci spiega: dà le risposte all’uomo, ai suoi dubbi e li dipana. L’uomo vive veramente quando e quanto è amato; e vive una vita grazie alla qualità e alla quantità di amore che riceve. Ciò che ci fa nascere è l’amore, e questo testo parla dell’amore incredibile di Dio per l’uomo. All’origine della nostra esistenza, contrariamente alla cultura religiosa degli altri popoli, non c’è il fato o altre forme di casualità, ma l’amore del Padre verso il Figlio. Questa è la verità!!! In questi versetti escono i temi fondamentali della vita: Padre, Figlio, l’Amore, il Giudizio (la possibilità di accettare o rifiutare). v.14. Essere innalzato… il Figlio dell’Uomo è Gesù. L’Essere innalzato ha come significato quello di essere posto in alto, essere appeso, tirato sulla croce… e di fatti la sua gloria sarà la croce. Bisogna… cioè la croce è necessaria perché c’è il male e solo sulla croce e dalla croce arriva la sconfitta del male: la gloria di Dio consiste nell’amore incondizionato di uno che non disdegna di andare a finire sulla croce. Non ci punisce, non ci detesta… per cui non può non amarci perché è Padre. E il Figlio, che conosce l’amore del Padre, viene a testimoniarci la fratellanza a tutti i costi: sulla croce è fratello di tutti!!! L’assurdo è che il Figlio accetta di essere considerato “maledetto” pur di stare vicino all’uomo. Se si volge lo sguardo alla croce comprendiamo l’amore di Dio per questo mondo, non per un mondo migliore. La cosa più strabiliante è che mondo, in questo contesto, ha un’accezione negativa: struttura negativa delle relazioni. Ma è ancora più importante sottolineare che Dio ama questo mondo. Infatti il centro della dottrina cristiana è credere all’amore incredibile che Dio ha per l’uomo; ecco allora che si può vivere solo se ci si sente amati dalla sorgente della propria vita. La vita del cristiano ha come fine quello di onorare proprie origini. Dio non si dissocia dalle negatività che affliggono il mondo, ma le assume su di sé nell’invio del Figlio… che non ricusa la morte di croce. Perché non si è incarnato il Padre al posto del Figlio, se desiderava dimostrare quanto è grande il suo amore per l’umanità ? Oltre alla risposta che è tutto previsto dall’economia divina; si può dire che il Figlio insegna: 1. che siamo tutti figli, 2.inoltre, insegna ad amare i fratelli come Lui che conosce l’amore del Padre. Gesù può venire a noi come fratello, perché si sa Figlio, si sa amato infinitamente e può tranquillamente affermare che siamo suoi fratelli in quanto amati allo stesso modo con cui è amato Lui. Questa è la sua testimonianza!!! E tutto il vangelo va in questa direzione: siamo amati come Figli Unici e prediletti da parte di Dio. Da qui deve nascere il rispetto per ogni individuo e persona… soprattutto per quelli/e che portano i segni della ingiustizia del mondo (considerato civile e sviluppato). Il testo ci sprono ad arrivare ad una riconciliazione con le nostre radici per vivere serenamente. Gesù è venuto a sdemonizzare l’immagine di un Dio violento che ci è stata tramandata: la croce è proprio questo!!! Chi crede nel Figlio… vuol dire fidarsi, affidarsi etc. ma anche vivere da figli. La vita eterna è vivere da Figli e da Fratelli, no da padre eterni. La vita eterna è amarci come Dio ci ha amati. Uno che non accetta di essere figlio e non vive da figlio, di per sé non è nulla… anzi fanno del male a sé e agli altri. E a pensare che Dio si è alienato per amore…

 

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