Mt 28, 16-20
16 Gli undici discepoli poi si recarono in Galilea al monte, dove aveva ordinato a loro Gesù,17 e avendo visto lui (lo) adorarono, alcuni però dubitarono. 18 Ed essendosi avvicinato Gesù parlò a loro dicendo: è stato dato a me ogni potere in cielo e su (la) terra. 19 Andando dunque fate discepole tutte le genti, battezzando esse nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 Insegnando loro ad osservare tutte quante le cose che ho comandato a voi; ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
Lectio
È la sintesi di tutto il vangelo o di tutta l’esperienza di un cammino interiore. Il brano si divide in due parti: 1. L’incontro con Gesù; 2. Cosa nasce da questo incontro. Nel vangelo non ci saranno più altri incontro, ma si parlerà soltanto della sua nuova presenza in noi, che facciamo il suo stesso cammino. Inizia, così, la storia fondata su "Io sono con Voi”. Gli Undici… si evidenzia il fatto che qualcuno è assente perché ha tradito; questo evento è un qualcosa di spiacevole, ha segnato e segna la comunità. Inoltre, si vuole sottolineare che la comunità è strutturalmente “mancante”, debole… non è mai perfetta!!! È questo un riferimento anche a tutti gli uomini: Dio li vuole salvare così come sono. Se la chiesa fosse perfetta e non aperta a tutti, sarebbe un’ottima setta ma non popolo di Dio. Discepoli... no Apostoli… questa denominazione è interessante: nessuno è maestro, ma tutti siamo discepoli dell’Unico Maestro. Noi siamo tutti fratelli e dipendiamo da un Solo Padre e Maestro… nessuno è titolato. Essere Discepolo significa essere sostanzialmente modesto. Questi undici si ritrovano in Galilea… questa regione richiama alla mente la quotidianità della vita. L’esperienza con il Risorto avviene nella quotidianità della vita; non è un’esperienza riservata a qualcuno che ha fatto chissà cosa, ma è nella quotidianità che si incontra il Signore, perché Egli vive nei fratelli. È la situazione ordinaria che ci rende speciali (Tutti i Giorni). Sul monte… in Matteo richiama il monte delle Beatitudini (capp. 5-7) dove Lui ha detto la Parola. Vuol dire che il Signore lo si incontra ascoltando la sua Parola. Quando si legge il vangelo ci si accorge che Gesù parla della volontà del Padre, che Lui è venuto a rivelare; così anche per noi ascoltando il vangelo incontriamo Gesù e il Padre… non c’è altro luogo di incontro se non la Parola. Questa Parola esige l’ascolto… è nell’ascolto che incontro il Signore; ed è dall’ascolto che viene l’illuminazione per gli uomini e degli uomini fino ad arrivare alla fede (Rm 10). Questa esperienza di ascolto ci fa uomini e fratelli; ed è su questo monte che lo si incontra. In 17,1 c’è il monte della Trasfigurazione: Questi è il mio Figlio, ascoltatelo… se lo ascolti lo vedi nel tuo volto trasfigurato a immagine del suo, il tutto avviene grazie all’ascolto della Parola. La Parola diventa la regola di vita di chi l’ascolta (cfr Ps 119). Quando lo videro… vedere Dio è il grande desiderio dell’uomo… lo vedono perché sono saliti sul monte (l’hanno ascoltato). Il risultato del vedere è adorare (portare alla bocca, baciare etc.), vedono l’oggetto del loro desiderio: vedere il volto di Dio. Il volto è tipico della persona rivolta a qualcuno: quindi è relazione; il volto per noi è creato dalla Parola di Dio che mette in relazione, perché nel suo volto vediamo il nostro: ecco allora che nasce l’adorazione/bacio… cioè comunione di vita, l’unico respiro tra Lui e Noi. Alcuni dubitarono… questa esperienza di comunione lascia spazio al dubbio. Ma c’è da dire che se la fede non contenesse il dubbio, ci sarebbe da preoccuparsi. Siccome la fede è un atto libero di fiducia, bisogna precisare che questo/a non può essere mai necessitata… è un atto d’amore libero, non può essere mai costretto… è una relazione libera. In questo contesto il dubbio è sempre possibile!!! Per cui bisogna essere molto liberi per uscire dal dubbio: liberi da sé. Alla fine la fede è un cammino di libertà per credere, dove il dubbio non è un ostacolo ma è fondamentale perché indica quel margine di realtà che ancora non si è compreso e ci si chiede e ci si interroga. È uno stimolo che fa andare avanti, perchè una fede seria è accompagnata dal dubbio e resiste al dubbio. In questa ottica, il dubbio è un margine di libertà, la possibilità di una scelta, accettazione. È da sottolineare che Gesù, in questa situazione, si accosta. Ogni potere… Gesù si presenta come il Signore del Cielo e della Terra. Il termine exousia = essere da. Gesù viene da Dio ed ha il potere di Dio… quello della pietra scartata, della misericordia, dell’amore incondizionato anche verso i nemici. Questo è il suo potere di Pantocratore… dal cielo sulla terra. Andate… è una missione affidata a tutta la Chiesa, a tutti coloro che hanno scoperto che Dio è Padre e non può non andare verso i fratelli. L’andare o l’essere in missione è un atto che esplicita la nostra realtà di figli. Allora chi non si cura dell’altro, ha già ucciso il fratello. È importante prendere coscienza che si ha una missione nel mondo: testimoniare la fraternità. Dopo le beatitudini Gesù dice che bisogna essere sale e luce del mondo... la prima evangelizzazione è dire la tua identità, che in seguito diventa rilevante per tutti. La fede passa sempre attraverso la testimonianza personale: la Parola incarnata nell’esistenza. Andate… cioè superare le distanze che vi separano dagli altri e non vi permettono di vivere la fratellanza e la comunione. Il fine dell’andare è fare discepoli… noi siamo discepoli e gli altri sono nostri fratelli che imparano questa Parola e a vivere la Parola. Tutte le nazioni… non è espressione di dominio o di affermazione, ma semplicemente: Dio è Padre di tutti… tutti lo devono conoscere. Emerge una coscienza universale di essere mandati a tutti. Non si parla di omologazione, ma di vivere da fratelli con la loro identità, cultura etc. L’omologazione potrebbe negare l’identità, il processo di fede, invece, la valorizza. Uniti nella diversità (Capo e Membra – Comunione nella Distinzione). Battezzare… andare a fondo, immergersi in… sicuramente in Dio Trinità. Mentre umanamente abbiamo la sensazione di non stare da nessuna parte, in realtà l’uomo è immerso in Dio, nella vita stessa di Dio. Insegnando… non nozioni o cose del genere, ma che siamo immersi in Dio e partecipiamo della vita divina. Il battesimo ha questo significato: rigenerati dalla Parola, che diviene Maestra e Regola di vita. Osservare… comandare… cosa insegnare? Ad osservare, vivere. È interessante che le Parole del Signore sono dei comandi (mandare insieme) che guidano alla vita stessa di Dio, alla trinità. Il comando ci manda insieme, attraverso la Parola, verso la vita divina. Dipende da noi vivere o no la Parola in pienezza, sapendo a cosa siamo chiamati. Bisogna osservare tutto, non c’è da ritagliare niente per comodità in questa relazione d’amore. Ecco io sono… è un congedo che non è assenza, ma presenza. È bello sottolineare come Gesù si definisce Io sono con: Jhwh/Emmanuele… è Dio con… è e sarà sempre il compagno di viaggio dell’uomo, l’amico che sta sempre accanto. Però c’è da precisare che il testo riporta voi… se non c’è la fraternità significa che escludiamo Lui che è il Figlio. E se scaccio Gesù che si è fatto ultimo di tutti, scaccio il fratello. È nella comunione che si vede la Vita Trinitaria. Tutti i giorni… la vita è fatta di molti giorni. Lui è con noi ogni giorno. Fino al compimento… al Punto d’arrivo. Il mondo e noi andiamo verso la fine, ma questa fine porta verso un compimento/punto d’arrivosicuro: la comunione col Padre… tutto e tutti siamo chiamati a questo fine. Si sottolinea il potere d’amore di Dio, comunicato a noi, si deve vivere nella quotidianità!!! Sarà proprio l’amore incondizionato a salvare il mondo.