Lectio Divina - 23/05/2012

Gv 15,20-27;16 12-15

26 Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27 e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. 12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Lectio

Commentando questi versetti colpisce l’espressione: quando verrà il Consolatore… Questi verrà dato sulla Croce come risposta all’odio degli uomini. Lo Spirito che ci viene dato è detto anche “Spirito di verità” che proviene dal Padre. Ma che cos’è lo Spirito di verità? È lo Spirito del Figlio che ama i fratelli fino a condurre gli uomini alla verità. Lo Spirito Santo ci fa capire il mistero di Gesù, il Figlio che ci ama con l’amore del Padre. E poi, non solo ci fa capire chi è Gesù, ma ci permette di viverlo. E voi pure testimonierete di me… Altro ruolo dello Spirito santo è quello di introdurci nella testimonianza del Figlio, che ci rende capaci di testimoniare ai fratelli lo stesso amore del Padre. Una cosa è importante sottolineare: nel contesto di odio gratuito (v.25), lo Spirito che cosa fa? Ci fa testimoniare l’amore gratuito. Così l’odio gratuito diventa il luogo della testimonianza dell’amore. Come sarà per la Croce di Gesù. Non è che aspettiamo un mondo diverso, un mondo migliore, per dire: poi dopo comincerò a voler bene. No, proprio nel mondo di amore gratuito e di male, è lì che si testimonia il bene gratuito. Ancora, Gesù dice: ho molte cose da dire a voi ancora… In realtà, Gesù, con la sua vita e la sua morte, ci ha detto tutto quanto doveva dirci e ci ha dato tutto. Cioè ci ha espresso l’amore assoluto di Dio. E però questo amore è sempre non detto, perché non capito. Nell’amore c’è sempre un di più che non è mai dicibile e che lo capisce solo chi ama. E lo Spirito Santo, essendo l’amore che noi suoi discepoli riceviamo, ci fa capire questo non detto, ci introduce nell’indicibile e ci fa portare il peso della verità dell’amore. Poiché le parole di Gesù, le parole di verità, le parole dell’amore hanno un peso specifico, che capisce solo chi ama. Quindi solo lo Spirito che è amore ci fa capire queste parole. Altrimenti parlare di amore a un egoista, è come parlare di colori a uno che non vede: non sa che cosa sia, se non per descrizione. Inoltre, lo Spirito di verità non solo ci rende capaci di portare la verità, ma ci conduce nella verità tutta intera. Non si vuole dire con questo che Gesù è una mezza verità e lo spirito ci dice l’altra mezza. Bisogna precisare che lo Spirito non ha nulla da dire, perché dice quello che dice Gesù. Quindi è già detto tutto. Si dice per quattro volte “ripeterà” in questo testo: ripetere, o riannunciare di nuovo, o ricordare, o interpretare, è l’azione dello Spirito che ci ripete costantemente qui oggi, ora, quel che Gesù allora ha detto; ce lo ricorda, ce lo mette nel cuore, fino a quando diventiamo noi ricordo vivente (memoriale) di Cristo, diventiamo figli. Quindi il potere dello Spirito è farci entrare nella verità che Gesù ha detto. Di fatti non parla di se stesso, parla, ripete le cose che ha ascoltato da me. Cioè la profezia cristiana non è dire cose strane sul futuro o previsioni scientifiche o da oroscopo per avere il controllo sul futuro; la verità cristiana è la memoria del passato, di ciò che è capitato a Gesù il Figlio, che è il nostro futuro. Ciò che è capitato a lui, capita a noi, capiterà a tutti. Quindi è importantissimo perché fino a quando la parola non entra in noi, non diventa nostro ricordo e non diventa attualizzazione qui e ora che fa capire il presente, non ha valore ciò che si è appreso. Ma per capire che cosa fare è proprio il compito dello Spirito, cioè dell’Amore che ci fa comprendere quel che è giusto. Ed è lo Spirito che attualizza in noi ora le parole di Gesù, è il Maestro interiore. E noi siamo tempio dello Spirito. E la cosa più grande di ciascuno di noi – se uno ci pensa bene – è che noi siamo tempio dello Spirito di Dio. Molte volte c’è gente che va di qua e di là in cerca di luoghi dove poter pregare, può essere anche utile, nulla di strano; ma provare a entrare in se stessi è il massimo, perché Dio è dentro di noi, è più intimo a noi di noi stessi! E se si fa qualcosa che non va, ci si accorge che questo Spirito si contrista, perché noi siamo già in Dio, perché Dio ci ama di amore eterno e quando ami uno ce l’hai dentro; per cui quando noi amiamo (un po’) il Signore, abbiamo lo Spirito, abbiamo realmente dentro il Signore che diventa il nostro principio di pensare, di agire e di amare. Ed è questa la presenza nuova di Dio, la vera presenza. Non andare a cercare altrove, chissà dove o da grandi maestri! Nessun grande maestro dirà mai niente! Quattro stupidaggini le può dire chiunque! Entrare nel proprio cuore! E le parole del Vangelo parlano al cuore e diventano vere e interpretano e fanno capire la verità. Anzi addirittura dice: vi dirà le cose che vengono… E allora si dice: le cose che vengono, cos’è il futuro, vorrei sapere… No, le cose che vengono è un sinonimo del Regno di Dio, cioè fa capire il Regno di Dio, che Dio è Padre, che gli altri sono fratelli, queste sono le cose che vengono sempre. E lo Spirito Santo fa capire l’essenziale della realtà, dà gli occhi del Figlio per vedere la realtà, sono gli stessi occhi del Padre, e dà lo stesso cuore del Figlio e del Padre. E allora vedo il Regno che viene. Questa espressione “le cose che vengono” richiama l’espressione talvolta usata che si riferisce allo stesso Dio, al Dio che viene. È tradotto forse con le “cose future”. Non è esatto nella traduzione. Non sono le “cose future”, ma le “cose che vengono”. È una espressione tecnica: Colui che viene è il Messia, è il re, è il regno. Di questo versetto piace anche sottolineare “vi condurrà nella verità tutta intera”. È una specie di introduzione continua. Si avverte di essere introdotti nella comprensione e nell’esperienza di quello che qui è annunciato dalla parola del Signore. Ed è ripetuto per ben due volte che cosa fa lo Spirito Santo: Glorificherà Gesù in noi. La sua gloria è la gloria del Figlio. Noi avremo la gloria del Figlio, che vuol dire l’amore del Padre e dei fratelli. Credo si possa anche dire: mi glorificherà, mi darà consistenza, se la gloria di Dio è la consistenza di Dio, lo Spirito dà consistenza alla Parola di Gesù in noi. E poi spiega come fa a glorificarmi? Prende del mio e lo dà a voi. Ma che cos’è il “suo” di Gesù? Tutto ciò che il Padre mi ha dato. E cosa gli ha dato il Padre? Tutto se stesso. Quindi, cosa fa lo Spirito Santo? Ci dà tutto, Dio, ci fa entrare nella Trinità come figli. Questo è il grande dono dello Spirito Santo. Per questo vi dissi che prenderà del mio e lo ripeterà a voi. Cioè lo Spirito Santo attualizzerà in noi tutto ciò che Gesù ha detto e ha fatto; attualizza in noi la vita del Figlio. Questo brano, ai discepoli tristi perché Gesù se ne va, dice: ma siate contenti che me ne vado, perché voi diventate come me, diventate figli e ricevete lo Spirito. È un testo molto denso che, tra l’altro, contiene, se si raggiunge un secondo livello di lettura, le linee portanti della storia del mondo e della chiesa. Se la storia del mondo e il suo progresso, consistono nel capire l’errore, ma anche ciò che è giusto; il credente a sua volta, che è quella parte di mondo che ha capito questo, comincia a entrare nella verità, ha la capacità di portarne il peso, entra nella verità tutta intera, comincia a saper vedere le cose che vengono e a coglierne il senso. Addirittura lui stesso viene trasformato nel Figlio perché lo Spirito gli comunica tutto ciò che Gesù ha, cioè il suo rapporto con il Padre e coi fratelli. Quindi è bene che Gesù parta!!!

 

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