Lectio Divina - 07/03/2012

Gv 2,13-25

13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15 Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17 I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. 18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».19 Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20 Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 23 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24 Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25 e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.

Lectio

Gli elementi presenti in questo brano evangelico sono: il Tempio, il Santuario (= il Santo dei Santi), il Corpo di Gesù, futuro Tempio. I Temi sono: la visita del Signore, cacciata dei venditori, l’autorità è la distruzione del Tempio e la riedificazione in 3 giorni. Nel Tempio si trovano i Sacerdoti e i Re che custodiscono la legge, ma inevitabilmente c’è un “confondersi” con le Istituzioni, per cui tutto diventa fine a se stesso e si evita il bene comune a spese del popolo di Dio. In tale situazione, in Israele compare sempre qualche profeta: una specie di “grillo parlante” che richiama tutti alla verità. Se manca il profeta, che dice la verità; le istituzioni civili e religiose non sempre sono credibili, perché si “vendono” per i loro interessi a discapito. Il gesto di Gesù si pone sulla scia profetica… annuncia la verità. Era prossima la Pasqua… abbiamo l’indicazione temporale: la Pasqua con tutta la storia che si porta dietro. Questa festa viene detta dei Giudei, di coloro che hanno il potere sul popolo. In questa accezione i Giudei non sono il popolo d’Israele, tanto che questi capi non accettano che ci siano persone che credono nel Messia. Gerusalemme… è l’indicazione di luogo dove Gesù sale insieme a 100.000 persone circa e si ammazzavano 18.000/20.000 agnelli il cui tributo veniva versato al Tempio: un grosso affare!!! Siccome circolavano monete con effigie pagane (impure) dovevano essere cambiate e si creava un “giro” molto grande e proficuo per i cambiavalute… è il luogo di mercato, simile alla nostra banca centrale. Ma i Tempio ha un altro significato: è l’ombelico del mondo, dove l’universo è collegato alla sorgente della vita (Dio); è il centro/fulcro attorno a cui ruota tutto (cfr. le città antiche). C’è il Fanum (Tempio) e il Profanum (ciò che sta davanti). Attorno al Tempio è organizzata tutta la vita della città: tutta la convivenza civile. Simbolicamente il Tempio è il mondo dei valori che struttura la società. Oggi cosa attorno a cosa ruota la nostra vita? Cosa sta al centro della nostra convivenza civile? Se Gesù è entrato nel Tempio perché era stato ridotto a Mercato, immaginiamo come entrerebbe nei nostri luoghi di mercato che pretendono di essere Tempio. Le Tribù Nomadi avevano il “Palo Sacro” come centro di tutta la vita, e si racconta di una Tribù che ovunque andava piantava questo palo sacro, ma una volta questo si spezzò e non trovandone un altro, la tribù vagò per un po’ di tempo e dopo si lascò morire. L’uomo senza un centro si sfascia!!! La “purificazione” è una forma di disinfestazione dell’immagine depravata di Dio e dell’uomo che tutti noi abbiamo. Nel Tempio si vendevano buoi, pecore e colombi, animali per il sacrificio grosso e minuto. (Le colombi saranno separate). Il Tempio diventa un mercato… oggi è il mercato che diventa Tempio (cfr. i templi economici), tanto che pensiamo di “comprare”Dio. Se l’immagine del Tempio demolita da Gesù è quella economica, significa che ciò non edifica la comunità. E Gesù fa un flagello/frusta… è un gesto che ha radici profetiche! Se il tempio è ridotto così, cosa avviene? Avviene ciò che il flagello porta in sé come segno: il castigo di Dio!!! Cioè Dio non può fare altro che lasciare l’uomo consumarsi nel risultato delle proprie scelte… fine del mondo e distruzione del creato. Il flagello dice che distruggendo il mondo dei valori, si distrugge l’uomo e neanche Dio trova più posto nella nostra storia. Nel flagello è preannunziata la sua morte: denuncia la violenza che subirà. Di fronte a tutto questo, l’economia preferita da Gesù è quella del dono, no dello scambio… per cui noi non dobbiamo ragionare in termini economici con Dio, ma in termini d’amore, perché l’amore non si compra, ma si dona per definizione. Alcune volte le nostre preghiere sono un buon esempio di corruzione. Le colombi… sono separate e non scacciate come i buoi e le pecore. Il motivo di tutto questo sta nel significato delle colombi: indicano il sacrificio delle persone più povere, ma sono anche il simbolo del popolo. Gesù si rivolge a chi vende il popolo, e fa del Tempio una casa di mercato, di non mettere al primo posto il profitto. Inoltre, in questo versetto troviamo per la prima volta “Padre Mio”, che dice come il Tempio è il luogo della comunione con il Padre e con gli altri (vivere la fratellanza). Lo zelo per… (cfr. Ps 69). Ai discepoli viene in mente questo salmo, che è salmo messianico e narra le vicende del re giusto, del messia, divorato dall’amore per la casa di Dio. Questo gesto, dettato dall’amore per la casa del Padre, gli costerà la vita… Gesù purifica il “Mercato-Tempio” a caro prezzo: la sua vita. È questo un preannuncio di passione!!! Quale segno…? Si è di fronte ad una contestazione: con quale autorità puoi dire o fare questo, visto che l’autorità è nostra? E qui è tutto in regola? La risposta di Gesù è enigmatica: sciogliete questo santuario... non si parla di Tempio, ma di Santo dei Santi. Gesù sta denunciando ciò che stanno facendo: avendo ridotto la casa a un luogo di commercio, la stanno annientando… stanno uccidendo Dio. Ma tutto questo fisicamente capiterà a Gesù: Lui sarà distrutto e darà la vita… questo è il segno. Risorgerò… il potere di Dio è quello di dare la vita, mentre il potere dei capi è potere di morte: due segni contrapposti. In 46 anni… i Giudei non capiscono e lo deridono. Ma Gesù si riferisce ad un altro Tempio: Dio non sta nel mercato, nelle pietre, nel potere… Ma Dio abita nel corpo di Gesù, dei poveri, di ciò che è distrutto. Il vero valore è indicato da Chi paga il prezzo per i nostri valori: è quello l’autentico valore. Tutto ciò che noi scartiamo, Dio lo usa come pietra angolare. In 3 giorni… Dio usa altro metro, propone altri valori, che si oppongono ai nostri. Gesù vuole fare della casa del Padre il luogo della fratellanza universale: questo è il mondo nuovo. Quando risorse dai morti… le cose principali vengono a galla sempre “dopo”, ma l’importante è che sono state dette. Il ricordo fa capire la realtà. Qui sono poste sullo stesso livello le parole di Gesù e la Scrittura… le parole di Gesù e la Scrittura sono la stessa cosa perché Lui compie le Scritture. È questo racconto un gesto profetico, che ci vuole far capire che Dio, il tempio, il Culto, sono spesso il contrario di ciò che noi pensiamo… Tutto è dono e il dono realizza l’uomo e il mondo. Il vangelo ci presenterà il nuovo Tempio dove si può vivere in pienezza e fratellanza, e il dono della risurrezione è la vittoria del male sul bene. Mentre era a Gerusalemme… il tema fondamentale di questi ultimi versi della pericope evangelica è il credere/la fede. Cosa significa credere/aver fede? Ci sono vari livelli: 1.opinione, 2. Impegno per qualcosa dove si rischia, 3. Rischiare la vita proprio perché c’è la fede. La verità è che si vive sempre di fede, altrimenti non ci potrebbero essere le relazioni!!! La fede è frutto di esperienza e intelligenza che verifica ed è il fondamento della nostra esistenza. Credere in Gesù vuol dire fondare la propria esistenza sul fatto che si è figli: accetto me stesso come dono d’amore e non sugli obblighi religiosi. Chi vive nel e del dono vive in un contesto di libertà di amare e di essere amati. Questo passaggio si applica nel momento in cui si nasce. La fede è quella illuminazione che mi fa venire alla luce della libertà. Lui infatti conosceva… fa piacere che Gesù ci conosca? Forse sì, se lo vediamo in un contesto d’amore che libera. Inoltre questa conoscenza può essere un’offerta di una vita che noi non possiamo vivere con le nostre forze e Lui la dona come atto di amore gratuito. Se non si vuole cambiare e meglio che non ci conosca.

 

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