Lectio Divina - 30/11/2011

Mc 1,1-8

1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. 2 Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. 3 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 4 vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5 Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7 E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Lectio

Principio del vangelo… Giovanni, che è il principio del vangelo e rappresenta l’uomo di ogni tempo, dice che alla Beresit dell’opera di Dio ci siamo tutti noi. Se questa è la verità c’è un invito ad avere gli stessi atteggiamenti di Giovanni il Battista, altrimenti non ci sarà nessun principio. Principio… c’è un richiamo evidente alla creazione del mondo (Gen1,1), quel mondo che si è allontanato da Dio e si alterna tra schiavitù e liberazione. Ma qui troviamo la “generazione” di un mondo nuovo, che non sta più sotto il dominio della legge bensì dell’amore. Questo principio è il vangelo… è la buona notizia, è la Parola di Dio, è un evento/fatto storico: Gesù. Questo fatto storico dice cosa è capace di fare Dio per noi, per cui il vero volto di Dio è rivelato nella storia di Gesù, capace di dare la vita per tutti. Ci si trova davanti ad una cosa bella!!! Il vangelo non è una dottrina nuova, ma è una persona con la quale bisogna entrare in relazione salvifica. In Gesù, Dio si lega indissolubilmente all’umanità in una relazione d’amore. Viene a cadere l’immagine di un Dio vendicativo. Ecco allora che la fede diventa relazione piena e soddisfacente. Gesù Cristo, Figlio di Dio… Tutti senza articoli… cioè si deve uscire fuori dai nostri schemi su Dio e Gesù, e passare dall’idea determinata a quella indeterminata. Gesù è una persona indeterminata e per comprenderla bisogna seguirlo e ammirare ciò che fa. Allora è nella relazione con lui che si entra nel suo mistero e anche nel nostro, e nei miracoli ci viene restituita la pienezza dell’umanità che è stata perduta… pienezza che permette di vedere il mondo con gli occhi del Padre. Si crea, in questo modo, una umanità nuova che vede Dio in modo nuovo. Qual è il principio… il principio è quello che troviamo nella citazione attribuita ad Isaia, ma che di Isaia non è, bensì di Malachia. Infatti, sono due citazioni: la prima di Malachia, la seconda di Isaia. Questa incongruenza è spiegabile perché si iniziava con un testo e si finiva con un altro, in quanto la gente lo sapeva perché conosceva la Scrittura. E queste citazioni contengono le caratteristiche necessarie perché ci sia il principio del vangelo. La prima citazione è presa da Mal 3,1ss e parla del Giudizio di Dio, che abolisce tutte le ingiustizie che si trovano nel mondo. Da ciò si deduce che la prima caratteristica per incontrare Dio è la sete di giustizia… È necessario avere il desiderio delle cose buone e giuste, e che il mondo sia sempre tale: giusto e bello. La venuta di Dio è contro l’ingiustizia, contro un sistema che non offre la possibilità di vivere da figli. La giustizia di Dio non è “a ciascuno il suo”, ma “dare a chi non ha”. Giustizia = eguaglianza, questo perché abbiamo un Padre comune. La seconda caratteristica si rifà al secondo Isaia che parla al popolo in esilio e viene richiamato a libertà. Ma la libertà è essere schiavi gli uni degli altri nel reciproco amore: mutua appartenenza nell’amore, libertà di amare e servire e non di dominare e sfruttare. Senza il desiderio di un mondo giusto e libero, non si va da nessuna parte. Ecco allora la figura di Giovanni il Battista… siamo sempre al principio di ogni tempo; il luogo è il deserto, nei pressi del Giordano e più in là la Terra Promessa. Il deserto è il luogo dell’invivibilità, della libertà riacquistata, del cammino verso… della solidarietà, di quella solitudine che, viste le necessità, apre alla comunione con gli altri; nel deserto c’è l’esperienza umana che diventa invivibile se non si va verso la Terra Promessa. È in questo deserto che Giovanni predica la conversione = giro di 180°… cambiare direzione alla propria vita. Questo giro è necessario per ottenere il perdono dei peccati. Il peccato è mancare il bersaglio e peccatore è colui che non raggiunge il suo fine: cioè come uomini non abbiamo raggiunto gli obiettivi della natura umana. In ogni caso, a qualsiasi peccato c’è il perdono!!! Si comprende che la parola definitiva non è il fallimento dell’uomo ma il perdono di Dio, che viene fuori dalla relazione che si ha con Lui. Il perdono è una sovrabbondante grazia, per cui anche se sbaglio l’Altro mi accetta per come sono. È questo il segreto di ogni buona relazione. Accorreva a lui tutta… la Giudea è la zona religiosa, Gerusalemme il centro di tutto. L’insegnamento che viene fuori è quello di compiere un nuovo Esodo, non più dall’Egitto ma dalle nostre convinzioni religiose. In questo consiste la vera conversione: capire che Dio non è ciò che pensavo e che l’umanità tutta fa parte dei figli di Dio. Il nuovo Esodo è uscire dal sacro e della nostra religione, per entrare in qualcosa di molto più bello: l’amore del Padre. Le caratteristiche del Battista… questi dettagli sono importanti. Il vestito di cammello è la divisa dei profeti (cfr. 2Re 1,8), ciò significa che era un profeta: parlava a nome di Dio e aveva davanti a sé sempre Dio. Il cammello è un animale che cammina attraverso il deserto senza grosse difficoltà, ma potrebbe essere l’esempio di Gesù che ha attraversato il deserto della morte fino a giungere alla fonte della vita; come il cammello che porta i viandanti fino all’oasi per rifocillarsi. L’invito è a vestirsi di Gesù Cristo per affrontare la vita. La cintura è un evidente richiamo all’Esodo, ma anche all’abito che si usa a Pasqua per il servizio (cfr. Gv 13)… è l’immagine di chi si mette a servire con libertà e vuole compiere la Pasqua. Mangia locuste… c’è un tipo di locuste, quelle che uccidono i serpenti, che possono essere mangiate; dice così che il suo cibo è ciò che uccide il serpente menzognero… cioè la verità. Miele selvatico… la parola di Dio ha sempre la caratteristica del miele. Ciò sta a significare che il nutrimento di Giovanni era sostanzialmente la Parola di Dio. Provocazione: Di fronte a tutto questo, quali sono i nostri vestiti e il nostro cibo spirituali? Proclamava… qualcuno potrebbe pensare a una persona eccentrica, ma in questo testo dice che il suo centro è fuori di sé. Questa verità gli permette di andare avanti, di muoversi perché è un Altro il centro dell’amore. Io viLui vi battezzerà… saremo battezzati con lo Spirito, la vita stessa di Dio. Tutto confluisce su questo “nuovo” che sta per venire, che ci copre le spalle e ci protegge. Il battesimo operato con l’acqua porta in ogni caso alla morte; e lui accetta che c’è la morte… ma dice anche che non è l’ultima parola sulla vita. Questa certezza gli viene dal fatto che capisce che lo Spirito che già si percepisce nell’aria, è vita piena oltre la morte. Ecco che abbiamo un quadro pieno e chiaro della nostra vita e di ciò che bisogna fare.

 

Scarica Lectio Divina